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Delta2000 un approfondimento sulle camere bianche o cleanroom

Cos’è una camera bianca? Curiosità e approfondimenti.

Camere bianche: tutto quello che devi sapere.

 

Leggi questo interessante  approfondimento di Delta2000, player internazionale nella produzione di cleanroom. 

 
In questo articolo ci soffermiamo, nel dettaglio, su alcuni aspetti che riguardano queste ambienti sterili: dal loro significato e origine, al funzionamento. Dalla normativa che li definisce alla loro classificazione. Senza dimenticare il loro ambito di impiego. 

1. Cleanroom: significato ed origini

Delta2000 definizione camere bianche

La camera bianca viene anche definita “laboratorio pulito”. Tutte le camere bianche, vengono utilizzate nella ricerca industriale e scientifica, adibita a laboratorio chimico, meccanico e/o elettronico.

La caratteristica principale che contraddistingue ogni cleanroom è la presenza di aria molto pura, ossia a bassissimo contenuto di microparticelle di polvere in sospensione, garantita grazie al ricircolo forzato in un ambiente sigillato rispetto all’esterno.

Sebbene il termine italiano sia camera bianca, la versione in inglese “cleanroom” è ampiamente utilizzata e diffusa a livello internazionale.

Ma, cos’è esattamente una camera bianca?
Possiamo definirla come una “stanza” ad atmosfera controllata: i principali valori di riferimento sono la pressione atmosferica, l’umidità e l’inquinamento particellare.

È fondamentale non confondere, però, la camera bianca con la camera iperbarica (a pressione controllata) o con le camere sterili (microbiologicamente controllate) o, ancora, con le camere anecoiche che, invece, schermano segnali elettromagnetici o sonori.

Tutte le camere bianche prodotte da Delta2000, sono studiate per l’impiego in aree a contaminazione controllata e sono destinati a molteplici settori: FarmaceuticoBiomedicaleChimicoCosmetico ed Alimentare.

Senza dimenticare i progetti strutturati per il settore ospedaliero. Settore, come anticipato, di origine delle stesse. 

2. Funzionamento delle camere bianche

Il funzionamento di una camera bianca si basa sul principio di ricircolo forzato di aria super-filtrata in una stanza sigillata.

Il sistema è costituito da grandi ventilatori operanti a bassa velocità, che immettono nella stanza, attraverso il soffitto, un flusso laminare di aria già precedentemente filtrata da filtri HEPA (High Efficiency Particulate Air Filter) ed aspirata attraverso griglie poste sul pavimento.

La direzione di immissione del flusso d’aria suddivide le camere bianche in:

  1. Camera bianca con flusso turbolento
  2. Camera bianca a flusso unidirezionale verticale

3. Classificazioni e Normative di riferimento delle cleanrooms

gradi di pulizia camere bianche iso

I pionieri di questa tecnologia sono gli statunitensi e per questo motivo la prima legge di classificazione delle clean rooms è nata negli Stati Uniti, US Federal Standard 209E, pubblicato nel 1963 con il nome di “Cleanroom and Work Station Requirements, Controlled Environments”.

Le altre normative considerate maggiormente rilevanti per la misurazione e la classificazione degli ambienti puliti sono:

  • UNI EN ISO 14644-1
  • British Standard 5295
  • EU GMP
  • VDI 2083

Tra tutte, quella che oggi viene considerata come riferimento, a livello globale, è la UNI EN ISO 14644-1 che definisce le concentrazioni massime di particelle contenute in un metro cubo d’aria, in relazioni alle diverse classi di pulizia.

4. Utilizzo delle camere bianche

Delta2000 utilizzo clean room

Le origini dell’utilizzo di camere bianche sono da attribuire alle prime industrie di microelettronica, in particolare venivano adibite alla lavorazione dei semiconduttori che, avendo sempre più bisogno di incrementare sia l’efficienza di produzione che la qualità dei prodotti, in termini di purezza, hanno spinto sempre più verso lo sviluppo di ambienti a contaminazione controllata.

Nel processo di produzione dei semiconduttori, infatti, le particelle in sospensione nell’aria (micro-polveri) rischiano di danneggiare irreparabilmente le micro-fotoincisioni che formano i CHIP, creando un circuito elettronico difettoso e, di conseguenza, uno scarto.

Lo sviluppo dei processi industriali ha imposto il miglioramento degli ambienti produttivi, eliminando le particelle dall’aria, con due scopi principali:

  1. Incremento dell’efficienza produttiva
  2. Aumento della qualità

La classificazione delle cleanroom si basa sul conteggio delle microparticelle in un volume definito di aria.

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